Tag: Massimo Bursi

  • In difesa della roccia

    In difesa della roccia

    Dopo l’articolo “Oral Trad” pubblicato sul King Rock Journal e successivamente ripreso e commentato su Arrampicata Verona APS, sul GognaBlog, sul sito Intraigiarun, sul rinato forum Fuorivia ed ovviamente su Facebook ed Instagram, è giunto il momento di fare un passaggio ulteriore e pensare a come difendere le nostre falesie. “Credo che avere la terra…

  • Nicola Sartori (part 3)

    Nicola Sartori (part 3)

    Il pensiero di quel muro non mi ha mai abbandonato. Così, nel 2001, ci tornai per chiodare: in due giorni avevo finito di realizzare quella che, per me, è una delle più belle vie di arrampicata sportiva che abbia mai chiodato. Un muro leggermente striato, grigio-azzurro e giallo, alto 55 metri. Un viaggio indimenticabile!

  • Nicola Sartori (part 2)

    Nicola Sartori (part 2)

    Un altro traguardo Nicola lo raggiunge nel 1988 quando arrampica, nella falesia di Ceuse, la via “Face de Rat”, 8a+ a vista: mai nessuno scalatore italiano era riuscito ad effettuare, a vista, una difficoltà così elevata! E la notizia, considerando la proverbiale riservatezza di Nicola, non è assolutamente sbandierata dalle riviste e dai media dell’epoca.…

  • Oral Trad

    Oral Trad

    E’ semplicemente un modo per difendere le pareti dalle invasioni. Funzionerà? Non funzionerà? Proviamoci!

  • Intervista a Massimo Bursi (part 3/3)

    Intervista a Massimo Bursi (part 3/3)

    È un peccato che certe storie vadano perse. Per cui, sì! si può fare una manutenzione delle vie fisiche, ma si può anche fare una manutenzione, un recupero, di queste informazioni, di queste storie di vita.

  • Intervista a Massimo Bursi (part 2/3)

    Intervista a Massimo Bursi (part 2/3)

    La storia delle barriere psicologiche che vengono superate è la storia dell’alpinismo

  • Intervista a Massimo Bursi (part 1/3)

    Intervista a Massimo Bursi (part 1/3)

    Massimo Bursi è il segretario di APS Arrampicata Verona. In realtà è molte altre cose… fondista, cicloturista, skyrollista (si dice?), alpinista… È stato anche “Premio Biasin” (senza merito a sentir lui) dopo un quarto di secolo di vita: 25 anni, direbbe lui da buon ingegnere.